1994 Maserati Ghibli
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Year of manufacture8/1994
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Mileage90 000 km / 55 924 mi
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Car typeCoupé
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Electric windowsYesClimate controlYesAirbagsYesABSYes
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DriveLHD
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ConditionOriginal Condition
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Exterior brand colourYellow Sprint
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Interior colourBlack
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Number of doors2
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Number of seats4
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Location
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Exterior colourYellow
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GearboxManual
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Performance306 kW / 417 PS / 411 BHP
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Drivetrain2wd
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Fuel typePetrol
Description
The Maserati Ghibli is a model with a very controversial history. It is the last car of a much discussed management, that of Alejandro De Tomaso, and it is the first of the great rebirth under the aegis of the Fiat Group, strongly desired by the Lawyer, who took charge of it personally, so that this glorious brand remained in Italy
The name Ghibli is strongly evocative. It is that of the hot and dry wind that blows from the Sahara desert over Tripolitania and Cyrenaica and it is that of the Maserati Ghibli of 1965, which has brought so much success to the Maserati brand: it mounted a 4.7-liter V8 of 310 liters of 310 hp. Lots of horses and a lot of torque for 7,800,000 lire (equal to about 81,000 euros today). The car that in the 1990s unquestionably changed the history of Maserati, the 1992 Ghibli, built until 2,183 until 1997 under the control of “two owners”, was also named with this name. Maserati, in fact, as a car industry has had a troubled history, and that of the family, which even traces its origins in the second half of the nineteenth century, even more. The first step towards the affirmation of the Maserati name in the automotive world can be dated back to December 1, 1914, when three of the seven brothers opened a garage in Bologna with an attached workshop, founding the “Società Anonima Officine Alfieri Maserati”, named after the brother who died prematurely. and to the fourth-born Alfieri, who had been given the same name. These, together with the younger Ettore and Ernesto, had been forced to stop the business because of the war, and then return to their shared passion in the post-war period. Alfieri mainly wanted to build cars and had the cue of racing and he will succeed in 1926, always with his brothers. Starting from a Diatto GP 8C compressor they will make the “Tipo 26”, the first car that would have exhibited the “Trident”, designed by his brother Mario painter, which still stands out today on modern Maserati cars.
The period between 1992 and 1997 is the one that saw the birth and development of the Ghibli, based on the mechanical platform of the Biturbo. For the launch of the new coupe the prestigious stage of the Turin motor show was chosen, the name instead was dictated by the “superstition” to recall the first historic and glorious Ghibli, also presented in Turin in 1965, and which then had marked a great turning point in the life of the “Officine Alfieri Maserati”. The new Ghibli was discovered by Alejandro De Tomaso in person, who was also president of one of the most prestigious Italian body shops, where the top designer was “a certain young man” Giorgetto Giugiaro, hoping to close the “magic” triangle again: Ghibli , Turin, success.
The dimensions of the Ghibli are rather small: it is 4,223 mm long, 1,775 wide, 1,300 mm high, with a 2,514 mm wheelbase and a 420 liter boot. However, despite being very equipped and cared for in the interior, and with the self-supporting body with high rigidity soundproofed with the Silent Travel system, the empty weight was 1,400 kg. A detail that will favor it in performance. The suspension with independent wheels was chosen for the suspension. They are McPherson type with stabilizer bar, coil springs and hydraulic shock absorbers, double-acting pressurized double-acting on the front, with oscillating trapezoidal arms, coil springs, twin-tube pressurized hydraulic shock absorbers, on the rear. The braking system includes discs on the four wheels, self-ventilated with floating calipers on the front. The wheels are 205/45 ZR 16 keyed on rims with 7 “J x 16” channel, the front ones and 225/45 ZR 16 on rims with 8 “J x 16” channel, rear ones
However, the highlight is the compact 90º 24V 6-cylinder V-engine entirely in aluminum. A 2.0 liter with a displacement of 1,996 cc, capable of expressing a maximum power of 305 hp at 6,250 rpm and a maximum torque of 374 Nm at 4,250 rpm with a three-way catalyst and lambda probe. Two Hih turbochargers and as many intercoolers complete the propulsion system coupled to a 6-speed mechanical gearbox. Through a differential, the front engine transmits the power to the rear axle. The Ghibli’s performances are considerable: it reaches 258 km / h and accelerates from standstill to 100 km / h in 5.7 seconds. The driving pleasure is remarkable, while retaining the typical comfort of touring cars
Year 08/08/1994
Yellow Sprint cod 20636
Black interior cod 10205
Matching number
Km 90.004
One of the 8 Yellow Sprints produced
La Maserati Ghibli è un modello dalla storia molto controversa. È l’ultima auto di una gestione molto discussa, quella di Alejandro De Tomaso, ed è la prima della grande rinascita sotto l’egida del Gruppo Fiat, fortemente voluta dall’Avvocato, che se n’è fatto carico personalmente, affinché questo glorioso marchio rimanesse in Italia
Il nome Ghibli è fortemente evocativo. È quello del vento caldo e secco che dal deserto del Sahara spira sulla Tripolitania e sulla Cirenaica ed è quello della Maserati Ghibli del 1965, che ha portato tanto successo al marchio Maserati: montava un V8 di 90º di 4.7 litri da 310 cv. Tanti cavalli e tanta coppia per 7.800.000 lire (pari a circa 81.000 euro attuali). Con questo nome è stata battezzata anche l’auto che negli Anni 90 ha cambiato indiscutibilmente la storia della Maserati, la Ghibli del 1992, costruita fino al 1997 in 2.183 esemplari sotto il controllo di “due padroni”. La Maserati, infatti, come industria automobilistica ha avuto una storia tormentata, e quella della famiglia, che trae le proprie origini addirittura nella seconda metà dell’Ottocento, ancora di più. Il primo passo verso l’affermazione del nome Maserati nel mondo automotive è databile al primo dicembre 1914, quando tre dei sette fratelli hanno aperto a Bologna un garage con officina annessa, fondando la “Società Anonima Officine Alfieri Maserati”, intitolata al fratellino prematuramente scomparso e al quartogenito Alfieri, al quale era stato dato lo stesso nome. Questi, assieme ai più giovani Ettore ed Ernesto, a causa della guerra era stato costretto ad interrompere l’attività, per poi tornare alla comune passione nel primo dopoguerra. Alfieri principalmente voleva costruire automobili e aveva il pallino delle corse e ci riuscirà nel 1926, sempre assieme ai fratelli. Partendo da una Diatto GP 8C compressore realizzeranno la “Tipo 26”, la prima vettura che avrebbe esibito il “Tridente”, disegnato dal fratello Mario pittore, che ancora oggi campeggia sulle Maserati moderne.
Il periodo compreso fra il 1992 e il 1997, è quello che ha visto la nascita e lo sviluppo della Ghibli, basata sulla piattaforma meccanica della Biturbo. Per il lancio della nuova coupé viene scelto il prestigioso palcoscenico del salone di Torino, il nome invece era stato dettato dalla “scaramanzia” per rievocare la prima storica e gloriosa Ghibli, presentata anch’essa a Torino nel 1965, e che allora aveva segnato una grande svolta nella vita della “Officine Alfieri Maserati”. La nuova Ghibli viene scoperta da Alejandro De Tomaso in persona, che era pure presidente di una delle più prestigiose carrozzerie italiane, dove lo stilista di punta era “un certo giovane” Giorgetto Giugiaro, sperando di chiudere di nuovo il triangolo “magico”: Ghibli, Torino, successo.
La dimensioni della Ghibli sono piuttosto contenute: è lunga 4.223 mm, larga 1.775, alta 1.300 mm, con un passo di 2.514 mm e un bagagliaio di 420 litri. Tuttavia, nonostante fosse molto accessoriata e curata negli interni, e con la scocca autoportante ad alta rigidità insonorizzata con il sistema Silent Travel, il peso a vuoto era di 1.400 kg. Un dettaglio che la favorirà nelle prestazioni. Per le sospensioni è stata scelta la configurazione a ruote indipendenti. Sono tipo McPherson con barra stabilizzatrice, molle elicoidali e ammortizzatori oleodinamici, pressurizzati bitubo a doppio effetto sull’anteriore, a bracci trapezoidali oscillanti, molle elicoidali, ammortizzatori oleodinamici pressurizzati bitubo, sul posteriore. Il sistema frenante prevede dischi sulle quattro ruote, autoventilanti con pinze flottanti sull’anteriore. Le ruote sono da 205/45 ZR 16 calettate su cerchi con canale da 7” J x 16”, le anteriori, e da 225/45 ZR 16 su cerchi con canale da 8” J x 16”, quelle posteriori
Il fiore all’occhiello resta comunque il compatto motore 6 cilindri a V di 90º 24V interamente in alluminio. Un 2.0 litri con una cilindrata di 1.996 cc, capace di esprimere una potenza massima di 305 cv a 6.250 giri e una coppia massima di 374 Nm a 4.250 giri con catalizzatore a tre vie e sonda lambda. Due turbocompressori Hih e altrettanti intercooler completano il sistema propulsivo accoppiato ad un cambio meccanico a 6 rapporti. Tramite un differenziale, il motore anteriore trasmette la potenza all’asse posteriore. Le prestazioni della Ghibli sono considerevoli: raggiunge i 258 km/h e accelera da ferma a 100 km/h in 5,7 secondi. Il piacere di guida è notevole, pur conservando il comfort tipico delle granturismo.
Anno 08/08/1994
Giallo Sprint cod 20636
Interno nero cod 10205
Matching number
Km 90.004
Una delle 8 Gialle Sprint Prodotte